Ricicla, riusa, RIPARA!
Sono troppo orgogliosa di noi, senza falsa modestia, perchè quando ci vuole ci vuole!
Piccola premessa. Per il primo compleanno che ho festeggiato in questa casa, ossia tre anni fa, i miei amici, oltre a un barbeque (regalo spudoratamente interessato), mi hanno regalato un ombrellone, al quale mi sono molto affezionata non solo per la sua innegabile utilità, ma anche perchè è stato personalizzato la sera stessa della festa con tutte le firme dei presenti.
Ora, ieri mattina, come di solito, Fra va ad aprirlo, altrimenti sarebbe inimmaginabile fare colazione sul terrazzo: gira che ti rigira la manovella, l'ombrellone non accenna ad aprirsi...Nooo!!!! Come si fa?! Il mio ombrellone "firmato"!!! E al di là di questo, che era per me il dispiacere più grosso, non so se ci intristiva di più cacciare nei rifiuti questa mole di ferro, plastica e tela (quella probabilmente l'avremmo riciclata) o spendere tra i 100 e i 150 euro per un ombrellone nuovo.
Abbiamo provato a ipotizzare una soluzione più naturale e fai-da-te provando a legare delle vecchie lenzuola tra le ante della porta finestra e il cadavere di ombrellone, ma la soluzione non era granché. Così l'anima ciappinara* di Fra ha preso in mano la situazione: lo ripariamo! Meno male che nella giornata di ieri non avevamo tante cose da fare, perchè l'abbiamo trascorsa praticamente tutta nella missione riparazione.
Intanto cercare di maneggiare 'sto coso enorme di ferro e plastica è costato la vita a tre pomodori non ancora maturi... Poi apri di qua, smonta di là, il problema era che la corda interna si era spezzata. A questo punto i tre quarti delle persone che ci avessero provato avrebbero rinunciato, credetemi, e io stavo per essere tra questi: far ripassare una corda nel buchino di un tubo è cosa da persone molto pazienti e molto agguerrite (e Fra lo era decisamente!). Quindi ripariamo la corda e facciamola tornare della lunghezza originale con un'aggiunta, leghiamo un capo a un pezzo di fil di ferro che ci aiuterà a far passare la corda dentro il tubo. Bene, dopo qualche ora ce la facciamo, rimontiamo tutto e col fiato sospeso proviamo ad aprire l'ombrellone: suspense, fiato sospeso, ombrellone aperto quasi del tutto...e poi il crollo! Si è richiuso di colpo. L'aggiunta non ha retto. Delusione. Ma rinucia mai! Via dal ferramenta, acquisto di 3 metri di corda, sostituzione totale della corda e di nuovo il giochino del fil di ferro, lega di qua, fissa di là, rimonta il tutto, prova, suspense, fiato sospeso, e non si è richiuso!!!
Morale della favola: l'obsolescenza programmata è una brutta bestia. (ma noi siamo più forti!)
Volevo scrivere il post ieri sera tanto era l'entusiasmo, ma mi è parso doveroso uscire e offrire un paio di birre a Fra, che, a onor di onestà, è stato il vero motivatore nonché quello che ha fatto il lavoro più pesante. E poi, considerato che anzichè spendere almeno 100 euro per un ombrellone nuovo, ne abbiamo spesi 0,60 (la corda) per riparare il nostro, chi non ne avrebbe investiti 20 per dirsi "bravi!"?
E stamattina ci siamo pure preparati i cornetti per festeggiare la ritrovata colazione in terrazza, ma questa è un'altra storia...
*Ciappinaro: Ho fatto mia questa parola del dialetto bolognese, credo perchè manchi un vero corrispondente italiano, o almeno che renda così bene l'idea di colui che aggiusta tutto, che ti risolve dai problemi del pc a quelli della bici, che ti tira fuori un comodino, anzi due, da avanzi di una libreria o ti restaura un mobile trovato in strada, insomma uno che ciappina!
Questa la definizione dal Dizionario bolognese: La pronuncia esatta è ciapinaro in quanto la doppia "p" viene immolata senza troppi rimorsi sull'altare della corretta cadenza felsinea. Il termine indica il trafficone tuttofare, colui che svolge attività non soggette a fattura nell'ambito della manutenzione della dimora o dei veicoli.
Piccola premessa. Per il primo compleanno che ho festeggiato in questa casa, ossia tre anni fa, i miei amici, oltre a un barbeque (regalo spudoratamente interessato), mi hanno regalato un ombrellone, al quale mi sono molto affezionata non solo per la sua innegabile utilità, ma anche perchè è stato personalizzato la sera stessa della festa con tutte le firme dei presenti.
Ora, ieri mattina, come di solito, Fra va ad aprirlo, altrimenti sarebbe inimmaginabile fare colazione sul terrazzo: gira che ti rigira la manovella, l'ombrellone non accenna ad aprirsi...Nooo!!!! Come si fa?! Il mio ombrellone "firmato"!!! E al di là di questo, che era per me il dispiacere più grosso, non so se ci intristiva di più cacciare nei rifiuti questa mole di ferro, plastica e tela (quella probabilmente l'avremmo riciclata) o spendere tra i 100 e i 150 euro per un ombrellone nuovo.
Abbiamo provato a ipotizzare una soluzione più naturale e fai-da-te provando a legare delle vecchie lenzuola tra le ante della porta finestra e il cadavere di ombrellone, ma la soluzione non era granché. Così l'anima ciappinara* di Fra ha preso in mano la situazione: lo ripariamo! Meno male che nella giornata di ieri non avevamo tante cose da fare, perchè l'abbiamo trascorsa praticamente tutta nella missione riparazione.
Intanto cercare di maneggiare 'sto coso enorme di ferro e plastica è costato la vita a tre pomodori non ancora maturi... Poi apri di qua, smonta di là, il problema era che la corda interna si era spezzata. A questo punto i tre quarti delle persone che ci avessero provato avrebbero rinunciato, credetemi, e io stavo per essere tra questi: far ripassare una corda nel buchino di un tubo è cosa da persone molto pazienti e molto agguerrite (e Fra lo era decisamente!). Quindi ripariamo la corda e facciamola tornare della lunghezza originale con un'aggiunta, leghiamo un capo a un pezzo di fil di ferro che ci aiuterà a far passare la corda dentro il tubo. Bene, dopo qualche ora ce la facciamo, rimontiamo tutto e col fiato sospeso proviamo ad aprire l'ombrellone: suspense, fiato sospeso, ombrellone aperto quasi del tutto...e poi il crollo! Si è richiuso di colpo. L'aggiunta non ha retto. Delusione. Ma rinucia mai! Via dal ferramenta, acquisto di 3 metri di corda, sostituzione totale della corda e di nuovo il giochino del fil di ferro, lega di qua, fissa di là, rimonta il tutto, prova, suspense, fiato sospeso, e non si è richiuso!!!
Morale della favola: l'obsolescenza programmata è una brutta bestia. (ma noi siamo più forti!)
Volevo scrivere il post ieri sera tanto era l'entusiasmo, ma mi è parso doveroso uscire e offrire un paio di birre a Fra, che, a onor di onestà, è stato il vero motivatore nonché quello che ha fatto il lavoro più pesante. E poi, considerato che anzichè spendere almeno 100 euro per un ombrellone nuovo, ne abbiamo spesi 0,60 (la corda) per riparare il nostro, chi non ne avrebbe investiti 20 per dirsi "bravi!"?
E stamattina ci siamo pure preparati i cornetti per festeggiare la ritrovata colazione in terrazza, ma questa è un'altra storia...
*Ciappinaro: Ho fatto mia questa parola del dialetto bolognese, credo perchè manchi un vero corrispondente italiano, o almeno che renda così bene l'idea di colui che aggiusta tutto, che ti risolve dai problemi del pc a quelli della bici, che ti tira fuori un comodino, anzi due, da avanzi di una libreria o ti restaura un mobile trovato in strada, insomma uno che ciappina!
Questa la definizione dal Dizionario bolognese: La pronuncia esatta è ciapinaro in quanto la doppia "p" viene immolata senza troppi rimorsi sull'altare della corretta cadenza felsinea. Il termine indica il trafficone tuttofare, colui che svolge attività non soggette a fattura nell'ambito della manutenzione della dimora o dei veicoli.
Bravi, bravi bravissimi!!!!
RispondiEliminaSilvy
Grazie cara! Anche da parte di Fra :)
EliminaBravi!!! Soddisfazione tanta, e poi scusa vuoi mettere a parte il legame affettivo anche i soldini risparmiati? Ci stanno, birre, pizza, gelato, colazioni.... eh insomma!
RispondiEliminaPoi rosso è proprio bello.
Grazie Lallabel, da una creativa come te fanno ancora più piacere :)
EliminaHai ragione, abbiamo pensato anche ai soldi risparmiati, oltre che all'evitare di creare rifiuti ingombranti e al preservare un oggetto che per me ha un grande valore affettivo. Insomma, un sacco di motivi di soddisfazione in una sola azione!
Waooo, ma è bellissimo, tutto rosso! (si legge solo la firma di Stefano o Stefania, però!)
RispondiEliminaStupendo.
Anche la veranda è bellissima.
Oh, complimenti per la pazienza... io avrei già preso a calci tutto XD
Moz-
Grazie Moz! Sì, le forme sono quasi tutte sull'altro lato, ma Stefania voleva distinguersi :)
EliminaSì, di pazienza ce n'è voluta davvero tanta, ammetto che la mia si era quasi esaurita a metà strada, poi l'ho presa come una sfida e non ho mollato neanche io!
Ahaha, io non so se ci sarei riuscito!
EliminaPerò l'ombrello merita, quindi... :)
Moz-
Fidati, a un passo dalla (sperata) vittoria non ti saresti arreso neanche tu, la fatica è stata crederci dall'inizio :)
EliminaE bravi! Così si fa! E cosa non fare x economizzare, produrre meno rifiuti e stare bene??? :)
RispondiEliminaEsatto ;)
EliminaChe bravi, 10 e lode davvero a tutti e due (ma soprattutto a Fra:)! Siete grandi! Vuoi mettere la soddisfazione di aver recuperato un ombrellone così bello, aver risparmiato un sacco di euri, non aver gettato il catafalco nel cassonetto e godervi quel bellissimo terrazzo?!
RispondiEliminaCerto, un ciappinaro in casa è una gran cosa :)
Ciao!
Sì, un ciappinaro in casa, soprattutto se fantasioso (non a caso fa il grafico) è davvero una gran cosa!
Eliminalunga vita ai ciappinari!
RispondiElimina:D
Eliminache meraviglia : bravi! anch'io ho un ombrellone rotto..ma è la tela disintegrata da vento forte e anni al sole ... ora devo riuscire a trovare una stoffa adatta e provare a ricreare ..ma non so se saremo capaci ...
RispondiEliminasperiamo bene
ciao
valverde
Mmm, sì lì la situazione è ancor più complicata forse, ma informati bene su cosa si può fare prima di rinunciarci! E comunque, almeno il tuo era durato anni, il mio solo 3!
Eliminain bocca al lupo :)
Il troppo consumismo ha fatto dimenticare a molti il riuso e il riciclo delle cose.
RispondiEliminaI nostri nonni erano grandi maestri nel riutilizzare gli oggetti.
Saluti a presto.
Già, ma soprattutto, ai tempi dei nostri nonni gli oggetti non erano fabbricati per rompersi dopo poco...
EliminaFantastico! Anche noi abbiamo già recuperato un paio di volte il gazebo in giardino una volta riparando la tela che si era strappata e una seconda rialzando i pali in ferro che si erano piegati con la neve... sempre una bella soddisfazione! Anch'io come te odio buttare via qualunque cosa...
RispondiEliminaEh infatti, immaginavo che una come te mi capisse bene cara Daria ;)
Eliminache bello e poi invidio quel terrazzo!
RispondiEliminaGrazie Ernest, in effetti il terrazzo è il motivo principale per cui siamo qui :)
EliminaBrava amica ciappinara, anche così si combatte il consumismo esaperato/esaperante. Bello questo ombrellone e bello anche il terrazzo...
RispondiEliminaGrazie Alli, sì è soprattutto per combattere il consumismo esasperante, inquinante e dispendioso che l'abbiamo fatto!
EliminaMi è appena successo lo stesso problema e mi piacerebbe risolvere come avete fatto voi. Gentilmente volevo sapere se è stato facile trovare la corda e quali altri problemi avete incontrato. E se preventivamente è meglio dotarsi di qualche strumento/ attrezzo per rendere agevole la riparazione. Grazie
RispondiElimina