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Visualizzazione dei post da giugno, 2014

Crostata di farro salva-banane

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Un'altro post di cucina! Abbiate pazienza, ho poco tempo in questo periodo, e poi, con la lunga dieta a cui sono stata costretta ho voglia di rifarmi un po'. E poi è una ricetta così semplice e così strabuona che non posso non condividerla! Un paio di giorni fa ero a fare la mia spesa di caffè, zucchero e varie alla bottega del commercio equo e mi sono imbattuta in queste povere banane, un po' tristi e marroncine, che si offrivano in sconto pur di evitare la morte. Non ho potuto resistere dal salvarne un po' pensando che poi qualcosa ci avrei fatto. In effetti, un paio sono andate felicemente frullate a colazione, insieme a una bella cucchiaiata di " fragol curd ". Con le altre tre mi ci sono inventata una crostata, tanto semplice quanto deliziosa. E pure vegana! La ricetta della pasta frolla è quella che ormai ho fatto mia, "rubandola" alla Capra . Come la maggior parte di voi sanno, non sono vegana, pur non mangiando più carne e consumando p

Una delizia per mille usi, lo strawberry curd

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...o "fragol curd", come lo abbiamo casalingamente e maccheronicamente rinominato, perchè quella sillaba in più ci faceva proprio fatica. Lo so che di fragole non ce ne sono quasi più, e infatti avrei voluto parlarvene prima, se non mi fossi ammalata. Però di tralasciare non ne avevo affatto voglia, perchè per me è stata una scoperta straordinaria e la seconda volta che l'ho preparato ne ho fatto dei barattoli sottovuoto da regalare e conservare. Tutto è iniziato con una gran voglia di cheesecake, che la mia sorellina Silvy fa davvero bene e che le ho, appunto, ordinato. Io mi sono presa l'impegno della copertura e ho pensato "Se mia sorella Gabry (eh sì, ne ho due) fa una squisitissima crema di limoni per farcire la sua cheesecake, il lemon curd appunto, si potrà fare qualcosa di simile con le fragole che in questo periodo abbondano?" E così, cerca che ti ricerca, ho trovato un po' di ricette e ho messo a punto la mia, rifacendomi soprattutto a q

Storia e storie: il galletto "timbrapane"

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In un post di qualche tempo fa, la saggia Serena commentava suggerendo a tutti di raccontare un po' di più di storia locale, che lei adora...e anch'io! Così mi sono decisa a scrivere un post che avevo in mente da tanto e che in realtà non riguarda la mia storia locale, ma non importa, riguarda la storia delle persone comuni, vissute semplicemente un po' di decenni prima di noi. È la storia di questo galletto in legno di ulivo, lo hanno regalato a Fra lo scorso anno per il suo compleanno, souvenir di Matera.  Quando sua sorella e il suo compagno hanno visto la botteguccia dell'artigiano che fabbricava questi oggetti non hanno potuto fare a meno di pensare al panificatore di famiglia :) E ovviamente hanno ascoltato la storia e le storie di questi timbri dall'artigiano che glielo fabbricava lì sul momento, storia che hanno raccontato a noi e che io riporto a voi. E non obiettate subito che, di bocca in bocca, chissà quante cose sono state modificate, tolte,

Di dolori, di lavori e un po' di mare

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Ma che fine ha fatto la Cri?! Starà bene, starà male? Sarà a casa, sarà altrove? Qualcuno l'ha vista, sentita, letta? Lo so, lo so che eravate tutti in ansia per me, che vi mancavano da morire i miei quotidiani post, che vi auguravate per me, benchè un po' risentiti, che me ne fossi andata in vacanza senza salutare. Ah, no? Non ve ne eravate neanche accorti? Si stava bene uguale? Va beh, allora  tornate pure alle vostre faccende..........................................................................E dai però, ci sarà almeno uno solo tra voi che mi abbia dedicato un pensierino di sfuggita! Che avesse voglia di una delle mie good news, che aspettasse un mio commento su un proprio post... Beh, a quell'uno che voglio sperare ci sia devo le mie scuse per essere sparita così, e magari una spiegazione. La spiegazione è varia e sfaccettata, e comincia col fatto che la mia salute "de fero" mi ha più o meno all'improvviso tradita. D'altronde tutti hanno un pun

Colluttorio per il mal di gola

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No, non ho riesumato una bozza risalente a novembre e no, non voglio fare la tipa alternativa parlando di mal di gola mentre girano post su gite, sole, eventi all'aperto. Non ho nemmeno deciso io che, con un programmino che prevedeva un sabato mattina al Pasta Madre Day e una domenica al mare, l'adorato Fra si è fatto venire un mal di gola di quelli degni dell'inverno profondo. E, quando stamattina mi ha detto "Il tuo colluttorio è stato fantastico!", e dopo aver appurato che non l'avesse detto solo per consolarmi del weekend tanto soleggiato quanto casalingo, ho pensato che valesse la pena diffondere: sai mai che qualcuno di voi ne prenda nota e se ne ricordi al momento opportuno, sai mai che qualcuno, rincitrullito dalla pubblicità, eviti di andare a buttare soldi in farmacia per inutili e dannosi spray o caramelle o schifezze del genere. La ricettina per il colluttorio l'ho trovata su questo libriccino che proprio Fra mi aveva comprato a un mer