Condividere frutti

Leggevo il post di un'amica che raccontava di vicini che si sono rifiutati di ritirare un pacco per lei che non era in casa, e la cosa, più che il disagio pratico, ha giustamente provocato in lei (e anche in chi scrive) profonda tristezza. Ma a chi scrive ha anche fatto venire in mente che invece lei è molto fortunata a vivere nel quartiere dove vive, dove certo c'è gente che imbratta i murales dedicati ai partigiani e che pensa che tutti i propri problemi siano colpa dei migranti, ma dove tanti vicini sono proprio "bella gente", e le è venuto in mente che non vi ha raccontato della bella esperienza della distribuzione cachi.
Quest'anno il nostro caco, che abbiamo conosciuto come poco più che un tronco potato all'inverosimile, è diventato il nostro Grande Caco. Durante l'estate ci ha regalato tanta salvifica ombra, e più tardi una valanga di frutti, così tanti che a un certo punto Fra lo ha rinominato il caco piangente, visti i rami piegati dal peso dei frutti.
Così abbiamo iniziato a raccoglierli acerbi, per sistemarli poi in taverna, dove si possono conservare per tutto l'inverno. Un paio di amici sono venuti muniti di cassette per raccogliere direttamente dall'albero e portare a casa. 
Un po' di sacchetti li ho portati in libreria e distribuiti ai colleghi. Qualcosa abbiamo regalato ai nostri vicini più prossimi. Agli ospiti di Dovegira raccomandavamo di raccoglierseli direttamente dal balcone, sul quale si insinuavano un paio di rami, nemmeno dei più alti... Restava però il fatto che io e Fra non siamo grandi amanti dei cachi, che la marmellata, ho saputo raccogliendo informazioni in giro, non è affatto scontato che venga buona e che, quando ancora sui rami ce n'erano a bizzeffe, in taverna eravamo messi così:

A quel punto mi si è accesa la lampadina: scrivere un post sul gruppo facebook del quartiere (molto attivo, utile e efficiente). Ho pensato "Chissà che non ci sia qualche amante dei cachi che ne accetta volentieri qualcuno." E niente, sono stata subissata di commenti e messaggi privati, roba da non riuscirsi a gestire e temere addirittura di non averne per tutti! Così, dopo qualche appuntamento iniziale, ho indetto un paio d'ore di un pomeriggio e ho detto a tutti "io sono in casa, passate pure". Potete immaginare quanto gratificante sia stata come esperienza: ho incontrato persone che conoscevo solo per qualche scambio di vedute su facebook, altre che invece non avrei mai conosciuto se non così, qualcuno si è tenuto il mio contatto perchè ha spesso bisogno di ospitare parenti in b&b, qualcuno mi ha promesso le sue nespole quando arriverà la stagione...qualcuno voleva lasciarmi dei soldi, qualcun altro si premurava che ne restassero per tutti...Una cassetta l'abbiamo portata anche al nostro bar di quartiere, dove Pasquale, da buon lucano, ci ha raccontato che sua madre li fa sott'olio e, vista la nostra faccia perplessa, ce li ha fatti assaggiare sui crostini per l'aperitivo e, vista la nostra faccia deliziata (ma non eravamo quelli a cui non piacevano i cachi?), qualche giorno dopo avevamo un barattolo di cachi sott'olio tutti per noi e la ricetta, che sicuramente il prossimo anno metterò in pratica! Per quest'anno ormai erano già troppo maturi e poi...non me ne restavano più granchè :D

Aggiornamento: a grande richiesta dell'impaziente Amanda, ecco qua la ricetta! Condivido direttamente la foto che ho ricevuto da Pasquale, speriamo non faccia storie per il copyright :)




Commenti

  1. Cara Cristiana, purtroppo il mondo è fatto per chi ama costruire e chi invece cerca di distruggere ciò che di buono fanno, il fatto che non si può fare nulla per fermare tutto questo.
    Ciao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Qualcosa si può fare sempre Tomaso secondo me, e se non ci si crede è òa fine davvero. Un abbraccio a te

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  2. Bravi, avete fatto un gran bel lavoro. Io i cachi non li mangio, ma la mia compagna ne va matta e ne mangia un bel numero ogni anno. Condividere è una gran bella esperienza perché conosci le persone in modo nuovo e da un nuovo punto di vista, oltre a creare una buona energia.
    Un salutone e alla prossima (https://accadebis.blogspot.com/)

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    1. Sì è stato proprio questo il senso del nostro gesto, infatti :)

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  3. Che bellissima esperienza! Non solo per l'atto pratico di condividere qualcosa di buono affinchè non vada sprecato, ma anche proprio per il conoscere persone con cui, diversamente, non ci sarebbe stata occasione di venire a contatto. Viviamo in un mondo iperconnesso e sovrappopolato, ma siamo tutti più soli, tra sette miliardi di anime... queste esperienze e questo modo di ragionare, di vivere, erano quelle dei nostri nonni, quando la vita era certamente più dura e spartana, ma appunto per questo si valorizzava davvero la solidarietà, il senso di comunità, l'aiutarsi a vicenda. Brava!

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    1. Infatti è vero, alcune facce erano note per la frequentazione dello stesso bar o mercato, ma altre non le avrei mai conosciute altrimenti. Bello risentirti Silvia, mi sono accorta ora che non ero più iscritta al tuo blog, chissà perché... Ma ho rimediato subito!

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  4. Adoro i cachi, e adesso che ho letto il tuo post mi è venuta voglia. Me n'è rimasto giusto uno nel portafrutta :-)

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  5. Poche cose si prestano così bene alla condivisione come i frutti della terra, con il nostro grande orto ne sappiamo qualcosa! Che fai quando ti ritrovi con cinque cavolfiori da due chili pronti tutti insieme? ne regali qualcuno, e sai che comunque tornerà, magari trasformato in melanzana, l'estate sucessiva quando qualcuno ne avrà tre casse e non saprà più dove metterle :)
    Tempo fa leggevo che in Italia il 68% delle persone non parla con i suoi vicini, se si vuol dar credito alle statistiche che compaiono sui giornali, secono me il 68% dei nostri concittadini sono persone tristi.

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    1. Sottoscrivo fino all'ultima parola, cara Vera! L'altra sera mi raccontava un amico che, quando si è trasferito con la compagna in Nuova Zelanda, il giorno del loro arrivo c'è stato un vero e proprio viavai dei vicini che portavano un dolce di benvenuto :) È così bello fare e ricevere gentilezze!

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  6. Bellissima storia. Anch'io ho un caco nella campagnetta in Liguria ma sarà difficile fare un'esperienza del genere perché lì hanno tutti delle piante di caco. Belle in autunno le foglie di questo albero.

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    1. Sì una meraviglia, diventano di un rosso stupendo!
      Invece pensa che qui ogni giardino della via ha un albero diverso, e mi raccontavano che nel dopoguerra ognuno vendeva i suoi frutti dalla stanza che affacciava sulla strada, e così, vendendo frutti diversi, non si facevano concorrenza :)

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  7. E noi dobbiamo aspettare il prossimo anno per la ricetta dei cachi sott'olio?

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    1. Ahah! Sì perché tanto ormai i cachi che ci sono ora sono già troppo morbidi per questa ricetta :)

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    2. Cachi mela, quelli sono sodi, ora caccia la ricetta subito!

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    3. Sei tremenda :D appena riesco aggiorno il post :)

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  8. Hai sempre delle fantastiche idee. Quest'snno niente cachi, ma due anni fa eravamo messi come voi. I rami quasi toccavano terra. Proprio in occasione della tua buonissima saponetta, la mia vicina ha rifiutato di ritirare il plico postale. Non mi sono data una spiegazione. La vicina e sempre gentile per altre cose, soprattutto scambiare qualche chiacchiera quando ne sente il bisogno, ma ritirare un pacco, quello no!!? La gente e strana...
    Buona notte Cri

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  9. Bella questa storia, bella. Dei cachi sott'olio ne ho sentito parlare anche nel nostro orto, ma non riesco proprio a immaginarmeli. Una cosa così dolce e zuccherosa sott'olio? Eppure, eppure, se ne parla, ma io, prima di quest'anno non ne avevo mai sentito parlare. Di piante di cachi la mia zona è piena, in alcuni campi vedi piante cariche, che nessuno fino ad ora ha raccolto, e mi chiedo il perché, questo frutto dal colore vintage è molto buono. Bravi.

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    1. Anche a me pareva strano, ma in realtà poi sanno solo delle spezie con cui sono conditi. In effetti, se ci pensi, anche il sapore delle melanzane sott'olio ha poco da condividere con quello di una parmigiana :)
      Credo ci siano ancora tanti cachi sui rami perché quando producono producono davvero in quantità e si fa fatica a smaltirli, anche perché il gusto dolcissimo e la consistenza particolare o piacciono tanto o per niente :)

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  10. Passo per farti i migliori auguri du buon natale.
    Un salutone e alla prossima

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  11. Problemi coi vicini li abbiamo tutti... io ne ho uno misantropo e scontroso... ma tant'è.. se non saluto io neanche ti guarda... triste... :(
    p.s. i cachi non mi piacciono, a casa li mangia solo mia moglie... ;=)

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    1. Prima o poi si renderanno conto che si vive meno tristi se si sorride ai vicini!

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  12. Evviva, altroché l'Universo risponde. Oggi con calma leggo il tuo post ricco, ricchissimo, e non parlo dei cachi, ma di condivisione e altruismo, di belle persone. Tutto il resto passa in secondo piano e anche i vicini chiusi e diffidenti si dissolvono davanti al vostro grande cuore. E i cachi sono anche buonissimi ;)

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  13. Ah, ecco la storia dei cachi! Bella! Allora dobbiamo tornare per assaggiare quelli sott'olio, chissà che non riescano a convertire anche me al gusto del caco. Nel frattempo tanti tanti auguri di buon anno a te e a Francesco!

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    1. Con me la conversione ha funzionato decisamente! Tornare per credere ;)
      Auguri anche a voi!

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  14. adoro i caki, mi ricordano la mia infanzia e il nonno che ce ne portava a carrettate. l'anno scorso ho fatto la marmellata, ma legava.

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    1. Eh allora è vero che non è affatto scontato che la marmellata riesca!

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