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Visualizzazione dei post da 2019

Non riesco più a scrivere

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Il tarocco del Sole (con me sotto) al giardino dei tarocchi Sono quasi 3 mesi che questo blog tace, è un periodo di silenzio lunghissimo se consideriamo che non era nemmeno previsto. Potrei dire che non avevo niente da raccontare, invece ho letto tanti libri interessanti, ho sperimentato ricette buonissime, ho ricominciato con qualche autoproduzione, ho visitato luoghi belli (siete mai stati, per esempio, in quel posto magico che è il giardino dei tarocchi?), ho incontrato o letto di persone belle che meriterebbero di essere raccontate (ieri sera sarei salita sul palco di Repubblica delle idee per abbracciare forte Mimmo Lucano, per dirne una). Potrei dire anche che con questa primavera saltata a pié pari e l'estate arrivata solo da qualche giorno non ero decisamente in vena di condivisioni, potrei dire che in libreria ho lavorato tanto ultimamente, che Camilla mi sta prendendo il resto del tempo (ehi ci avete visti  qui  e  qui ?) e della testa, che in giardino, al mar

Largo ai giovani (ecologisti)

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Io non credo che le migliaia di ragazzi scese in piazza in tutto il mondo venerdì scorso lo abbiano fatto solo per saltare un giorno di scuola. Io li ho trovati molto più consapevoli e combattivi di tanti adulti che ritengono più importante mettersi a polemizzare sulla malattia di una ragazzina piuttosto che parlare di cambiamento climatico, che non vedono l'ora di fare della dietrologia con l'aria di chi la sa lunga (l'unica cosa che non sanno è quanto siano ignoranti), a fare quelli che "tanto ormai è troppo tardi" senza manco sapere di cosa stiano parlando. A me tanti di questi cosiddetti millenials non dispiacciono affatto e mi danno pure una certa fiducia. Fiducia che è nata già prima dello sciopero di venerdì scorso, che ha preso forma anche dentro Camilla, dove i soci ventenni non mancano, e sono quelli più convinti e più entusiasti.  Non so se sia solo la naturale convinzione che si ha a vent'anni di poter cambiare il mondo, se così fosse mi a

Camilla esiste

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Sarò monotematica ultimamente, ma non potevo non condividere qui il mio entusiasmo per  questa creatura che finalmente è nata, è un luogo fisico e bello, è una macchina trainata da più di 400 persone che finalmente sabato scorso è partita! Perché è vero che avevamo aperto a dicembre per una settimana, ma quelle somigliavano più a prove tecniche che a una vera e propria apertura ufficiale e il lavoro da fare per essere operativi a tutti gli effetti era ancora tanto. È stata una giornata bellissima sabato. Personalmente mi sono fatta dare un turno di mattina in libreria per poi poter passare tutto il resto del sabato in emporio. Quando sono arrivata l'ho trovato pieno zeppo di gente ed è stato subito un bellissimo vedere. C'era tanto da fare e come prima cosa ho dato il cambio alla socia che presidiava l'ortofrutta (lo sapevo che prima o poi finivo all'ortofrutta...) e mi sono divertita molto a servire gli acquirenti, mi sentivo una contadina al mercato :) È sempr

Ci vuole empatia per ricordare

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"Ieri ho detto ai ragazzi: “Domani venite a scuola con una bottiglietta d'acqua vuota”. Sui loro volti, lampante che neanche le insegne di Las Vegas, la domanda “E che cavolo si inventerà stavolta il prof?” “Lo vedrete domani”. Oggi sono entrato in classe. Con un secchio. Ho detto ai ragazzi di sedersi in cerchio. Ho dato a ciascuno di loro un piccolo foglio di carta. Gli ho detto: “Adesso pensate alla persona a cui volete più bene al mondo. Poi disegnate un omino stilizzato e vicino ci scrivete il suo nome” “Ma io posso scriverne due?” “Certo, anche tre se vuoi!” E dopo ho chiesto loro di riempire la bottiglietta, di versarla nel secchio e di tornare a sedersi. L'idea me l'ha data un libro: Ammare, di Alberto Pellai e sua moglie Barbara Tamburini. Perché domenica è la Giornata della Memoria, e sinceramente a me di parlare solo di Shoah non mi va più. Perché per pensare che il passato si stia ripetendo identico bisogna essere un po' miopi. Ma per n

Camilleri dixit

Se veramente un giorno riusciremo a sapere quale opinione hanno di noi gli animali, sono certo che non ci resterà da fare altro che sparire dalla faccia del pianeta, sconvolti dalla vergogna. Sempre che, tra cinquat'anni, gli uomini saranno ancora in grado di provare questo sentimento. Io, fortunatamente, non ci sarò. Ma vorrei che qualche mio pronipote consegnasse agli animali una copia di questo libretto perché di me, e di moltissimi altri come me, possano avere un'opinione sia pur leggermente diversa. I tacchini non ringraziano - Andrea Camilleri Io non lo so se Camilleri mangi o meno gli animali, però mi è piaciuto molto il titolo di questa raccolta di racconti uscita poco prima di Natale, e anche questo pensiero in quarta di copertina che ho appena citato. Lo sottoscrivo.