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Visualizzazione dei post da novembre, 2013

Meat Free Monday e la cucina della Capra

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Avete mai sentito parlare di Meat Free Monday" ? È l'iniziativa che Paul McCartney e le sue due figlie presero qualche anno fa per sensibilizzare gli inglesi a mangiare meno carne, riducendo così l'impatto ambientale degli allevamenti intensivi , prima fonte di inquinamento planetario. Credo non sia stata un'idea stupida, nè inutile. Certo, se il 90% della popolazione mondiale diventasse vegana, gli allevamenti intensivi cesserebbero di esistere e gli allevamenti tradizionali basterebbero a sfamare quei pochi carnivori rimasti, ma la vedo dura come ipotesi realizzabile, almeno non nell'immediato futuro. Però le cose non sono bianche o nere, e non per forza devono essere prese decisioni drastiche secondo me. Le mezze misure esistono, e la riduzione del danno pure. Anche perchè tra il dire "non posso/voglio rinunciare a carne, latte e uova" e il dire "riduco il consumo di carne, latte e uova" la differenza c'è e si sente. È per questo che,

Una corsa in metro in cambio della tua bottiglia di plastica

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Immagine tratta dal web È  ciò che dovrebbe succedere a Pechino, una volta terminati i test in alcune stazioni della metropolitana. Nello specifico, dovrebbero venire installate delle macchinette "ricicla bottiglie", che erogherebbero dai 6 ai 12 centesimi a bottiglia. E pare poi che davvero le bottiglie verranno riciclate, perchè in Cina il riciclo del PET è un vero e proprio business e l'attività di "raccoglietore di bottiglie" è considerata un'attività lavorativa, per di più seconda solo all'agricoltura! Ovvio che, dunque, c'è anche qui chi ci guadagna a oltranza e chi è costretto a fare la parte noiosa e probabilmente sottopagata della faccenda, questo si chiama capitalismo; ma se è vero che, come diceva qualcuno commentando i post precedenti, i potenti non alzeranno un dito se non ci guadagneranno qualcosa, allora che guadagnino rendendo il mondo più pulito e l'aria più respirabile. Così come, se è vero che sarebbe meglio ridurre i

Liberi tutti (o quasi)

La notizia del giorno, anzi dei giorni, è senza dubbio il disastro che è successo in Sardegna. Tanto ci sarebbe da dire sull'ennesima tragedia, sulle eventuali responsabilità, sullo scempio idrogeologico cui stiamo assistendo da decenni, sulle morti che forse, come quelle in Liguria di un paio di anni fa, come quelle in Sicilia, come quelle in Irpinia, tanto per citarne alcune, si potevano evitare. E non basterebbe un post né tutta la voce che ho per esprimere la rabbia, la tristezza, la frustrazione. Quindi ho deciso di condividere una notizia migliore, di cui sarete altrettanto già a conoscenza e che poi, andando ad analizzare a fondo, non si discosta così tanto dall'argomento di cui sopra: sono finalmente stati scarcerati (in realtà, 29 su 30) gli ormai famosi Arctic 30 , gli attivisti di Greenpeace in carcere dal 18 settembre, accusati di pirateria e poi di teppismo, per aver assaltato pacificamente una piattaforma petrolifera russa, che stava, appunto, trivellando l'

Condannati per ecocidio

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Magari fosse vero!!! Però qualcosa affinchè diventi vero si può fare. Qualche giorno fa ho letto questo post di Berica, una persona che conosco solo virtualmente ma che stimo molto (date un'occhiata al blog e capirete perchè). Grazie a Berica, ho scoperto l'esistenza di questa raccolta di firme indetta da un gruppo di avvocati internazionali, che si stanno battendo affinchè la selvaggia distruzione ambientale sia punibile penalmente. Credo sia giusto e doveroso firmare. Perchè in quanto cittadini europei abbiamo il diritto di proporre emendamenti alle leggi europee e non abbiamo nessun  Mujica al cui buonsenso poterci affidare sereni. Perchè non bisogna aspettare che le cose succedano o che le facciano gli altri. Perchè l'argomento ci riguarda tutti, dal primo all'ultimo. Perchè il sistema capitalistico, ma spesso il semplice menefreghismo, l'ignoranza, la miopia dei singoli individui, sta sfruttando le risorse naturali fino all'osso, sta eliminando dal p

Lanzarote #2 - Coltivare a tutti i costi

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Come accennavo nel post precedente , Lanzarote è un isola vulcanica. Le Montagne di fuoco sono ancora attive, ma le ultime eruzioni del Timanfaya (il più colossale dei 36 coni vulcanici presenti sull'isola), risalgono al 1730 - 36, il periodo di eruzioni più lungo che si ricordi e che trasformò un'isola rigogliosa in un deserto di lava e cenere. In seguito si è verificata, nel 1812 - 14 l'eruzione del vulcano Tinguaton, che insieme alle precedenti, ha contribuito ad aumentare la superficie dell'isola, ampliandone le coste, ma rendendola anche, appunto, un deserto nero. per cui la sua superficie è per la quasi totalità ricoperta di lava solidificata, come potete vedere dalla foto qui sopra e qui sotto, ma anche da quasi tutte le altre foto. Per questa ragione non ti aspetti di vedere della gran vegetazione, se si escludono palme e cactus di ogni forma e dimensione. Al Jardìn de cactus ne abbiamo visti di assurdi: Ma anche

Lanzarote #1 - L'architettura sostenibile

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Eccoci tornati! Da un viaggio indimenticabile, come tutti i viaggi d'altronde. Anche se questo forse un po' di più. Vedere, vivere, respirare Lanzarote è stato davvero speciale, e infatti merita qualche post. Non sono solita fare reportage dei miei viaggi su questo blog, e infatti non starò a raccontarvi dei bagni nell'oceano, di quanto fosse buono il cibo e il vino delle corse tra le dune altissime (anche perchè quelle erano a Gran Canaria, ultimo pezzettino di viaggio...), o dei panorami mozzafiato... Vorrei scrivere invece di altre cose che mi hanno colpito e che hanno decisamente attinenza con lo spirito di questo luogo virtuale. Come ad esempio il sistema edilizio che contraddistingue l'isola. Lanzarote, architettonicamente, vuol dire Cesar Manrique. Manrique, classe 1919, lanzarote ño, è stato un cosiddetto artista poliedrico: sì è occupato di pittura, scultura, urbanistica, architettura, arte pubblica, fino a quando un'incidente stradale