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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

Ieri e sempre resistenza!

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Sì lo so che sono in ritardo per il post del 25 aprile, ma così ce lo ricordiamo anche il giorno dopo, e ci ricordiamo che l'argomento è quanto mai attuale, anche se oggi è 26 aprile, e lo sarà anche domani 27.  E poi ieri ero impegnata a festeggiare, nel quartiere più resistente della città, quello dove il 26 aprile ci si comincia a organizzare per il 25 dell'anno successivo. Ero impegnata ad ascoltare musica, testimonianze, discorsi, a guardare quanta gente bella c'è al mondo e a sperare che resti così anche per il resto dell'anno. Il Pratello ieri era così E si suonava e si cantava Ci sono proprio tutti  Anche Mastai c'è, anche se a me manca, da più di tre anni, ogni giorno. Un giorno vi parlerò di Mastai. Bella la donna col fiore in fronte, anche se sembra corrucciata (sul palco si parlava delle condizioni lavorative attuali...) Buona Resistenza!

Se i bambini non vanno a scuola, la scuola va ai bambini

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Che cosa c'è di meglio di una good news dopo un risveglio di cattivo umore dovuto all'essere stata per ore a fissare il soffitto buio e, nonostante la possibilità di dormire qualche ora in più al mattino, risvegliarsi poco dopo l'alba con gli occhi altrettanto sbarrati ma la testa stanca? Se poi aggiungiamo anche l'essere andata al mercato a piedi anzichè in bici per iniziare ad ammorbidire le scarpe nuove da trekking, adesso di stanco ho anche le gambe. E che fa se devo ancora iniziare a lavorare e farlo fino a stasera alle 20 :) Questa  notizia me l'ero appuntata qualche giorno fa, e, manco a farlo apposta, oggi è pure la giornata mondiale del libro: insomma sono stanca ma non si può dire che io non sia sul pezzo! E insomma, il fatto è che quando ci si trova davanti a popolazioni devastate dalla guerra e si pensa agli aiuti, si pensa ovviamente ai cosiddetti beni di prima necessità: all'acqua, al cibo, ai vestiti, alle cure sanitarie e a un tetto sulla

Cucinare con gli avanzi: grano saraceno con foglie di ravanello

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Chiedo perdono per l'assenza lunghina, un compleanno importante merita un festeggiamento lungo, fatto di feste, passeggiate, aperitivi, amici venuti da lontano, lavoro e insomma pochissimo tempo da passare al computer, se non per cercare itinerari dove consumare il mega regalo dei miei amici, da spendere tassativamente in vacanze, infilandoci anche quel paio di concerti regalati da altri amici...No dai, non volevo farvi invidia, ma quarant'anni non si compiono tutti i giorni! In qualche modo dovrò consolarmi del tempo che passa... o celebrare il fatto di essere al mondo! Comunque, avevo questa ricettina in serbo per voi, di quelle che danno soddisfazione perchè sono buone e evitano quella faccina triste che viene quando, di un ortaggio o un frutto, è più quello che si scarta che quello che si mangia. Nell'ultimo mese, in attesa degli asparagi e delle prime zucchine, il mercato offriva davvero poco e tra questo poco c'erano dei bellissimi mazzi di ravanelli. Tanti li

La vita è una cosa meravigliosa

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Quando avevo quindici anni mi capitava di sentirmi dire che, dai ragionamenti che facevo, dimostravo un'età maggiore di quella che avevo. A ventisei anni, quando lavoravo nella comunità per minori, accompagnai una ragazzina dal medico, che quando la chiamò dentro disse "La tua amichetta la facciamo aspettare fuori". Veramente sarei la sua assistente sociale, piacere. Insomma è sempre andata un po' così, non mi sono mai chiesta cosa si dovesse dire o pensare, come ci si dovesse vestire, cosa si dovesse fare alla mia età. Semplicemente la vita scorre e io cerco di seguirne il flusso, di coglierne e assaporarne ogni attimo. Poi da un paio di mesi ho iniziato a farmi una strana domanda, qualcosa tipo "ma sono adeguata alla mia età?" Ma non trovo risposta. Che vuol dire adeguato? Dovrei dismettere gli anfibi o la minigonna di jeans? Dovrei avere dei figli e un mutuo? Dovrei frequentare più centri commerciali e meno centri sociali? No, non trovo risposta e no

Credo sia il caso di votare e di votare SÌ

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Ho raccolto un po' di informazioni e maturato questa decisione. Perchè? - Perchè, per rispondere a chi sostiene che, non facendolo, il nostro paese si troverebbe a doverlo acquistare altrove, il petrolio estratto coprirebbe una minima parte del fabbisogno italiano e comunque sarebbe dei petrolieri, non dello Stato, che ha diritto solo a una risibile parte e per il resto dovrebbe comunque acquistarlo. - Perchè, per rispondere a chi sventola la falsissima bandiera dei posti di lavoro, la maggior parte delle concessioni di trivellazione scadrebbero tra vent'anni, nessuno resterebbe senza lavoro il 18 aprile. Senza contare che, se si volesse attuare una seria politica di incentivazione alle energie rinnovabili anzichè ostacolarle, il lavoro verrebbe semplicemente convertito e investito in questo senso. E poi parliamone dei posti di lavoro: parliamo dei posti di lavoro del settore turistico e di quello della pesca: quanti se ne perderebbero con un mare ancora più inqu