Pensiero ecologico e felicità
Come forse ho già detto, nel mio giro di amici e familiari sono la maggiore "promotrice" dell'ecosostenibilità, l'unica (ovviamente insieme al mio downshifter preferito Fra) coltivatrice di ortaggi, l'unica autoproduttrice di saponi e detersivi, quella che compra meno prodotti industriali, e spesso si ironizza su questo mio modo di essere, tanto che a volte mi sento un po' la "rompi" della situazione.
Per questo sono rimasta un po' stupita quando uno della suddetta cerchia di amici, dopo aver letto questo post, mi ha fatto un appunto, dicendomi che il blog non è "il tuo diario facebook" e che mi sono come allontanata dall'"identità" del blog, da cui lui e con lui i miei lettori, si aspettano suggerimenti, ricette, informazioni e consigli per la sostenibilità e la salute.
La sua riflessione mi ha un po' spiazzata, innanzitutto facendomi felice perchè allora vuol dire che, per quanto mi prendano scherzosamente in giro, trovano utili e interessanti le cose che dico.
Per il resto mi ha dato da pensare: io una sorta di continuità con il resto del blog la trovavo anche in un post in cui scrivevo di una gita a Pisa, ma in effetti non c'era nessuna informazione per la salute, nessuna ricetta da mangiare o con cui lavare i piatti, nessun consiglio di lettura...e allora la continuità dov'è? Ha ragione Andrea? No, e ci ho messo un po' a riuscire a dare forma e parole a questa sensazione di continuità.
Il fatto è che l'ecologia, come spesso la felicità, è una questione di atteggiamento e non sempre e non solo di azioni concrete e mirate.
L'ecosostenibilità (e la felicità) sta anche nell'andare in un posto dove si va più volte l'anno, per cause che esulano le velleità turistiche, ma approfittarne e fare i turisti, visitare chiese e parchi, assistere a una festa tradizionale, scegliere di non spendere 15 euro per salire sulla torre perchè ci sono tante altre cose da vedere gratis. E farlo senza pagare l'albergo, senza fare un viaggio apposta, senza dover pranzare al ristorante (non che non ci piaccia prendere aerei o andare al ristorante).
Insomma, ecologia secondo me è anche fare quel che si può e valorizzare ciò che si ha.
Ecosostenibilità (e felicità) secondo me, è stare insieme a mangiare e bere anche senza dover per forza spendere soldi al bar ingurgitando pizzette, pasta fredda e tramezzini contenenti non si sa bene cosa; è ricevere un regalo inaspettato e gradito; è credere di andare a fare un regalo e ritrovarsi a fare uno scambio.
Ecosostenibilità (e felicità) era anche il momento stesso in cui con Andrea facevamo questa discussione, bevendo una birra artigianale dopo aver fatto la spesa dai contadini.
Insomma, io adoro prendere l'aereo e girare il mondo, mi piace tanto sperimentare ristoranti e anche starmene seduta al dehor di un bar a bere un mojito quando le giornate si allungano e il sole sta tramontando, e quando ne ho la possibilità le faccio queste cose.
Però il concetto, il filo di continuità, il mio pensiero ecologico è che non è indispensabile spendere soldi per essere felici.
Come dice qualcuno a me molto caro, la maggior parte delle cose belle è gratis.
Settimana felice a tutti!
Per questo sono rimasta un po' stupita quando uno della suddetta cerchia di amici, dopo aver letto questo post, mi ha fatto un appunto, dicendomi che il blog non è "il tuo diario facebook" e che mi sono come allontanata dall'"identità" del blog, da cui lui e con lui i miei lettori, si aspettano suggerimenti, ricette, informazioni e consigli per la sostenibilità e la salute.
La sua riflessione mi ha un po' spiazzata, innanzitutto facendomi felice perchè allora vuol dire che, per quanto mi prendano scherzosamente in giro, trovano utili e interessanti le cose che dico.
Per il resto mi ha dato da pensare: io una sorta di continuità con il resto del blog la trovavo anche in un post in cui scrivevo di una gita a Pisa, ma in effetti non c'era nessuna informazione per la salute, nessuna ricetta da mangiare o con cui lavare i piatti, nessun consiglio di lettura...e allora la continuità dov'è? Ha ragione Andrea? No, e ci ho messo un po' a riuscire a dare forma e parole a questa sensazione di continuità.
Il fatto è che l'ecologia, come spesso la felicità, è una questione di atteggiamento e non sempre e non solo di azioni concrete e mirate.
L'ecosostenibilità (e la felicità) sta anche nell'andare in un posto dove si va più volte l'anno, per cause che esulano le velleità turistiche, ma approfittarne e fare i turisti, visitare chiese e parchi, assistere a una festa tradizionale, scegliere di non spendere 15 euro per salire sulla torre perchè ci sono tante altre cose da vedere gratis. E farlo senza pagare l'albergo, senza fare un viaggio apposta, senza dover pranzare al ristorante (non che non ci piaccia prendere aerei o andare al ristorante).
Insomma, ecologia secondo me è anche fare quel che si può e valorizzare ciò che si ha.
Ecosostenibilità (e felicità) secondo me, è stare insieme a mangiare e bere anche senza dover per forza spendere soldi al bar ingurgitando pizzette, pasta fredda e tramezzini contenenti non si sa bene cosa; è ricevere un regalo inaspettato e gradito; è credere di andare a fare un regalo e ritrovarsi a fare uno scambio.
Ecosostenibilità (e felicità) era anche il momento stesso in cui con Andrea facevamo questa discussione, bevendo una birra artigianale dopo aver fatto la spesa dai contadini.
Insomma, io adoro prendere l'aereo e girare il mondo, mi piace tanto sperimentare ristoranti e anche starmene seduta al dehor di un bar a bere un mojito quando le giornate si allungano e il sole sta tramontando, e quando ne ho la possibilità le faccio queste cose.
Però il concetto, il filo di continuità, il mio pensiero ecologico è che non è indispensabile spendere soldi per essere felici.
Come dice qualcuno a me molto caro, la maggior parte delle cose belle è gratis.
Settimana felice a tutti!
Condivido pienamente.
RispondiElimina"Il fatto è che l'ecologia, come spesso la felicità, è una questione di atteggiamento e non sempre e non solo di azioni concrete e mirate".
E anzi, speriamo che arrivi il giorno in cui la parola "ecologia" non abbia più significato e coincida magari con la parola "vita"...
Paola sei moooolto positiva oggi!
EliminaComunque me lo auguro vivamente anch'io :)
Condivido tutto anche io, soprattutto "la maggior parte delle cose belle è gratis" ;)
RispondiEliminaImmaginavo Silvy, piccoli grandi insegnamenti ;)
Eliminahai proprio ragione, anche io credo che a muovere i comportamenti sia l'atteggiamento giusto, dai piccoli ai grandi gesti di rispetto per l'ambinete e quindi per noi stessi! ;-)
RispondiEliminaCara Crì sì in fondo la felicità è nelle cose semplici, io sono rimasto incantato da come sta "evolvendo" casa tua...mi sembra essere tornato dai nonni al paese come da piccolo, il terrazzo diventa piccolo orto, cortile...e ci si ferma a parlare di come crescono le zucchine...la cucina sforna torte, dolci e pane fatti con gli ingredienti più naturali e buoni...ma più di tutto ci si allontana dall'affanno e dallo spreco consumistico che ci fa comprare più di quello che ci serve, inquinando natura e anima,...consentendoci magari di risparmiare per prendere un buon libro oppure per improvvisare una gita a pisa...auguro anche io a te e a tutti gli utenti una settimana ecosostenibilmente felice. a presto
RispondiElimina@ Eliecosa: hai detto una cosa molto saggia "rispetto per l'ambiente e quindi per noi stessi", non tutte le persone si rendono conto di quel "quindi" purtroppo, a troppe sfugge ancora l'associazione... Ma leggendo anche solo i commenti a questo post mi sento più positiva!
RispondiElimina@ Sato: il tuo commento mi ha messo tanta gioia, è bello sentir parlare così della propria casa :)
RispondiEliminaGrazie!