L'Erbario delle Fate - B. Lacombe e S. Perez
Da una blogger che fa la libraia, o una libraia che fa la blogger, ci si aspetterebbe molti più post sui libri, ma forse proprio perchè i libri sono il mio lavoro e il blog no queste due realtà non si incontrano spesso.
Però oggi ho voglia di condividere un libro per me bellissimo.
Attualmente sto leggendo un discreto mattoncino, di cui sicuramente scriverò appena terminate le oltre 400 pagine di documenti e testimonianze, e quindi, anche per festeggiare il mio ritorno al lavoro, mi sono fatta un regalo decisamente più leggero: quando l'ho visto in libreria non ho proprio potuto resistere!
D'altronde i libri illustrati, e illustrati bene, esercitano quel fascino su di me che più spesso scarpe e borse esercitano sulla maggior parte delle donne.
Quando l'ho portato a casa ero felice come una bambina e mi ci sono deliziata per tutta la sera, perdendomi nel racconto, nella corrispondenza del protagonista con sua moglie e con il Gabinetto delle Scienze Occulte, e incantandomi sui meravigliosi disegni di Lacombe.
L'Erbario delle Fate è il diario di un botanico russo di inizio Novecento, che viene inviato da Rasputin, presidente del Gabinetto delle Scienze Occulte, nella leggendaria foresta francese di Brocèliande alla ricerca dell'elisir di lunga vita.
Iniziando a raccogliere e sudiare alcune specie botaniche, lo scienziato si rende conto che gli effetti di queste sono potenziati all'estremo rispetto agli stessi esemplari reperibili in altre aree geografiche.
Ma la scoperta sensazionale non è questa, ma è se vogliamo la causa di questa potenza: è un'essere vivente che Aleksandr Bogdanovich riesce a scorgere adagiato su una pianta.
Ma c'è una scoperta ancora più sensazionale che il botanico fa in breve tempo: non una ma tutte le specie sono abitate da esserini viventi! Non sono insetti, non sono animaletti, sono mammiferi, hanno struttura e sembianze umane...sono fate!
Tra cui la più bella è forse la Garofaregina, che abita, appunto, i garofani della foresta
Eppure le fate non sono sempre come ce le immaginiamo:
l'Aruma animans è microscopica, dalla testa rossa, assomiglia più a un insetto che a un umano ed è mortalmente velenosa, anche se ha una faccina tenerissima!
oppure possono essere diffidenti e depresse, come il Rosolide, personaggio ispido e cicciottello, buffissimo :)
o il Poligono anfibio, che, più che a una fata assomiglia a una medusa
Il botanico russo, come è immaginabile, è sempre più affascinato dall'esistenza di questi esserini
e dedica tutto il proprio tempo e la propria energia alla loro osservazione e al loro studio.
Dalla corrispndenza che tiene con sua moglie e con il Gabinetto delle Scienze Occulte si evince il suo mettere in discussione la missione, il suo contrasto interiore: che fare? Portare a compimento la sua missione? Proteggere quel mondo fatato dallo sfruttamento dei potenti? Il finale, dolcissimo, ve lo lascio leggere o immaginare...
Questo giovane illustratore francese l'avevo già conosciuto grazie a questo libro del 2010: un libro pop-up (adoro i pop-up!) senza parole, ogni pagina un'illustrazione che da sola evoca una fiaba classica. Beh, non è da tutti farlo bene come l'ha fatto lui!
Però oggi ho voglia di condividere un libro per me bellissimo.
Attualmente sto leggendo un discreto mattoncino, di cui sicuramente scriverò appena terminate le oltre 400 pagine di documenti e testimonianze, e quindi, anche per festeggiare il mio ritorno al lavoro, mi sono fatta un regalo decisamente più leggero: quando l'ho visto in libreria non ho proprio potuto resistere!
D'altronde i libri illustrati, e illustrati bene, esercitano quel fascino su di me che più spesso scarpe e borse esercitano sulla maggior parte delle donne.
Quando l'ho portato a casa ero felice come una bambina e mi ci sono deliziata per tutta la sera, perdendomi nel racconto, nella corrispondenza del protagonista con sua moglie e con il Gabinetto delle Scienze Occulte, e incantandomi sui meravigliosi disegni di Lacombe.
L'Erbario delle Fate è il diario di un botanico russo di inizio Novecento, che viene inviato da Rasputin, presidente del Gabinetto delle Scienze Occulte, nella leggendaria foresta francese di Brocèliande alla ricerca dell'elisir di lunga vita.
Iniziando a raccogliere e sudiare alcune specie botaniche, lo scienziato si rende conto che gli effetti di queste sono potenziati all'estremo rispetto agli stessi esemplari reperibili in altre aree geografiche.
Ma la scoperta sensazionale non è questa, ma è se vogliamo la causa di questa potenza: è un'essere vivente che Aleksandr Bogdanovich riesce a scorgere adagiato su una pianta.
Tra cui la più bella è forse la Garofaregina, che abita, appunto, i garofani della foresta
Ma anche la Bella di notte, "residente" nell'omonima pianta ha un indicibile fascino, oltre al potere dell'invisibilità...
Eppure le fate non sono sempre come ce le immaginiamo:
l'Aruma animans è microscopica, dalla testa rossa, assomiglia più a un insetto che a un umano ed è mortalmente velenosa, anche se ha una faccina tenerissima!
oppure possono essere diffidenti e depresse, come il Rosolide, personaggio ispido e cicciottello, buffissimo :)
o il Poligono anfibio, che, più che a una fata assomiglia a una medusa
Il botanico russo, come è immaginabile, è sempre più affascinato dall'esistenza di questi esserini
e dedica tutto il proprio tempo e la propria energia alla loro osservazione e al loro studio.
Dalla corrispndenza che tiene con sua moglie e con il Gabinetto delle Scienze Occulte si evince il suo mettere in discussione la missione, il suo contrasto interiore: che fare? Portare a compimento la sua missione? Proteggere quel mondo fatato dallo sfruttamento dei potenti? Il finale, dolcissimo, ve lo lascio leggere o immaginare...
Questo giovane illustratore francese l'avevo già conosciuto grazie a questo libro del 2010: un libro pop-up (adoro i pop-up!) senza parole, ogni pagina un'illustrazione che da sola evoca una fiaba classica. Beh, non è da tutti farlo bene come l'ha fatto lui!
L'Erbario delle Fate però ha qualcosa in più, perchè, al di là delle illustrazioni c'è una storia, una storia che crea una commistione indissolubile tra la natura e la magia, una commistione che in un certo senso c'è già perchè si sa che le piante hanno i poteri, no?
Che bello!
RispondiEliminaSe passi in libreria vattelo a guardare dal vivo, vale la pena!
EliminaDavvero "incantevole e fatato" !! A quale fascia di età consigli questo libro? Chloe forse è troppo piccolina :( cmq i pop up sono sempre i più accattivanti, specialmente per i bimbi e per chi ha ancora " del bimbo" dentro di sè :)
RispondiEliminaEh sì Gio, mi sa che Chloe è ancora troppo piccina per apprezzare... La penso come te sui pop-up, infatti ne ho tanti, che mi hanno e che mi sono regalata. Questo libro lo consiglierei dai 5 o 6 anni in su, ma è il tipo di libro (come certi pop-up) che sono apprezzatissimi anche e forse soprattutto dagli adulti, almeno da quelli che credono alle fate ;)
EliminaSembra bellissimo!
RispondiEliminaLo è più di quanto le mie parole e i miei scatti riescano a rendere :)
EliminaMe lo sono appena fatto regalare per il compleanno. Dire che mi ha folgorato è poco :D
RispondiEliminaBellissimo regalo di compleanno, auguri!!!
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