Pensieri e parole

I pensieri sono i miei, quelli che mi ronzano ultimamante in testa, e che mi tengono lontana dal blog e anche un po' dal pc in generale. Tempo di decisioni, di riflessioni. Già l'autunno ci mette del suo a rendermi le cose meno facili che in estate, poi si aggiunge la necessità di prendere decisioni, situazione che odio, e la necessità conseguente di riflettere, azione di cui, a dire il vero, in trent'anni e oltre non mi è ancora chiaro lo svolgimento (si stendono dei pro e dei contro, si fa la somma e si vede chi vince? Ci si immagina le conseguenze di una decisione o dell'altra, che tanto poi non saranno mai quelle immaginate?), ragion per cui alla fine decido "con la pancia", o con il cuore, o d'istinto, insomma il concetto è lo stesso. Resta però il fatto che, come dicevo, non essendo questo uno spazio su cui riverso i miei pensieri a briglie sciolte, me ne sto zitta, o almeno senza dita sulla tastiera, a consultarmi appunto con il mio ombelico.
Le parole, invece sono di Claudio Rossi Marcelli, e io le condivido tutte, fino all'ultima virgola. Vi lascio il link del sul articolo, tanto per rimanere in argomento con gli ultimi post, e anche perchè di razzismo non si parla mai abbastanza, mentre di razzisti ce n'è sempre troppi.


Commenti

  1. ora per dirla tutta oggi un uomo ha buttato del collante in faccia alla moglie e le ha dato fuoco in provincia di padova, ma per sapere che era cinese si è arrivati alla fine dell'articolo del Mattino in cui si diceva che si cercava di capire dalla comunità qualcosa su quella povera disgraziata con tutte le difficoltà del caso; io non so quanto veloce andasse l'uomo di viale Famagosta a Milano, ma di qualsiasi nazionalità tu sia, attraversare a piedi viale Famagosta fuori dagli attraversamenti prestabiliti con un bimbo per mano è da suicidi. Che poi si respiri razzismo in Italia è indubbio, che spesso quando i reati sono commessi da stranieri ci si butti sulla notizia come le mosche sulla cacca pure. Per quanto riguarda il riflettere e l'arte dell'utilizzo della logica per dirimere i problemi beh direi che ti somiglio molto

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    1. Sì Amanda, è vero, è da suicidi, infatti ci mancava che scrivessero "Pazza egiziana mette a rischio la vita dei suoi figli attraversando viale Famagosta", la questione è che è altrettanto vero che se fosse successo il contrario avrebbero scritto qualcosa tipo "egiziano investe donna che, in effetti, aveva fatto un attraversamento un po' azzardato...". Comunque, l'articolo del Mattino mi consola (non per i contenuti ovviamente! Quelli mi inquietano e rattristano), perchè davvero questi sono meccanismi sottili e spesso inconsci, ma la dicono lunga su come le persone vedono il mondo.

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  2. L'ho letto anch'io e mi è piaciuto. Il mondo è anche pieno di quelli che dicono "io non sono razzista, però gli zingari... però i cinesi..." (e mi ci metto anch'io, che vivo vicino a Chinatown).

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    1. Beh, "io non sono razzista, però loro" è un classico, ma di solito è detto a casaccio e senza cognizione di causa. Allora mi ci metto pure io se consideriamo che, prima che andassimo a vivere insieme, Fra abitava in un palazzo al cui piano terra c'era una famiglia di africani che non so cosa cucinassero ma ogni sera si diffondeva una puzza che rendeva l'atrio irrespirabile! E se avessimo fatto finta di niente o fatto finta di apprezzare, secondo me saremmo stati ancora più razzisti: che fai, non ti lamenti (ovviamente non siamo andati a lamentarci con loro, vivi e lascia vivere) solo perchè loro sono africani?

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  3. Wèèè guarda che io sono razzista, e siamo una specie in via d'estinzione :p
    E sono anche sessista e classista :)

    A parte tutto, beh, buon momento di riflessione... però fatti viva :)

    Moz-

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    1. Moz guarda che ti tengo d'occhio!!! E magari si estinguesse quella razza, che tanto lo so che tu non ti estingueresti con loro, lo sento :)
      A parte tutto, vengo a trovarti presto :)

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  4. La nazionalità delle persone coinvolte in fatti di cronaca non dovrebbe essere detta, in molti paesi dove il giornalismo ha regole serie, si fa così. Da noi invece l'esercizio è facilissimo, l'ho fatto anche io tante volte e chiunque può provare: la nazionalità è detta ed evidenziata quando il "cattivo" è straniero, mentre quando non si dice nulla è facile capire che si tratta di un italiano (e nel 99 per cento dei casi ci si azzecca). Se non lo hai già letto, c'è un bel libricino, "Sono razzista, ma sto cercando di smettere", di Guido Barbujani, che ho visto recentemente ripubblicato dal Corriere della Sera. Molto interessante. Insiste proprio sugli aspetti e sui luoghi comuni più diffusi e difficili da sradicare della questione.

    Ti rigiro il commento a un mio post di qualche tempo fa: dalle crisi e dai cambiamenti nasce sempre qualcosa di buono. Vedrai che la tua pancia sarà bravissima :)
    Un abbraccio

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    1. :) Grazie per avermi rigirato le mie stesse parole a tempo debito!
      Il titolo del libro non mi suona nuovo ma no, non l'ho letto. Provvederò! Grazie Paola, un abbraccio a te

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  5. più o meno navighiamo nelle stesse acque interiori, io in questi giorni non ci so stare in equilibrio...

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  6. eh, sììì..l'altra sera sono tornata a una riunione del PRC, in vista anche del congresso non potevom mancare ma..a momenti ho un colpo, l'ho evitato, ma son tornata a casa con le palpitazioni..è che siamo circondati da troppi problemi più grandi di noi...noi stessi siamo il problema..

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    1. Beh, apprezzo il tuo tentativo andando alla riunione, niente di peggio che stare con le mani in mano. E poi vedi mai, magari se siamo il problema riusciamo a essere pure la soluzione...

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  7. Ho preso pure io Internazionale, per la traduzione dell'amica con l'uccellino come avatar qui sopra, ma devo ancora leggerlo (sono molto pigro, sempre peggio), comunque le sue sono considerazioni molto condivisibili (noto queste cose in particolare nei giornali e tg locali, che ultimamente, mi attraggono di più di quelli nazionali) ... ultimamente poi, noto che quelli che una volta dicevano "non sono razzista" (e in questo si palesavano come tali), oggi invece lo dicono con orgoglio (anni di leghe/pdl al governo hanno sdoganato bassi istinti, oggi con la crisi ancora più evidenti, anche se meno intercettabili da questi pariti sputtanati).

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  8. È vero Alligatore, ci si fanno sempre meno scrupoli a dichiararsi razzisti. E sarei disposta ad accettarlo se costoro ammettessero che sono razzisti perchè hanno paura, perchè non sanno di cosa (e di chi) parlano, perchè non hanno gli strumenti per sapersi rapportare all'altro nella giusta maniera, perchè sono di vedute estremamente ristrette.

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