Femmina

Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.

Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.

Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.

Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.

Femmina penso, se penso l'umano
la mia compagna, ti prendo per mano.
 
Edoardo Sanguineti

Leggo, purtroppo pochissima poesia, ma mi sono imbattuta in questa meraviglia del meraviglioso Sanguineti e la voglio condividere con voi.
Buona domenica, alle femmine e a chi le ama e non le teme (perchè tanto è tutta paura e frustrazione da senso di inferiorità quella che spinge alla violenza, io di questo sono fermamente convinta. Le deboli non siamo noi, ma nemmeno un po').

Commenti

  1. Gran bella poesia. Pur essendo di Genova, e conoscendo Sanguineti, non me la ricordavo più ma credo di averla letta un po' di anni fa. In un periodo come questo, dove ogni giorno leggiamo tragedie vissute dalle donne, hai fatto bene a postrala.
    Un salutone e alla prossima

    P.S.: non so perché ma risulto ancora come blogger accade. Ma già da qualche anno sono accadebis, https://accadebis.blogspot.com/

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    1. A me invece era ancora sconosciuta!
      Così come non conoscevo il tuo blog :) molto piacere accadebis!

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  2. Penso di aver postato questa stessa poesia in uno dei primi otto di marzo sul vecchio blog. È gioia posare gli occhi su questi versi, rigirarsi le parole in bocca, ascoltarle posarsi nel cuore. Ma sono stanca di otto di marzo e sono stanca di contare le vittime ogni 25 novembre. Se solo io personalmente ho dovuto testimoniare ad un processo per maltrattamenti e ho conosciuto personalmente una donna stuprata poco più che bambina e una donna sfregiata dal marito mi domando quanti mostri si annidino tra di noi e quando la finiremo di concedere agli uomini diritti su di noi che non siano quelli dettati dal vero rispetto e dal vero amore

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    1. Anche io ne sono stanca e sogno il giorno in cui non avrà più ragione di esistere questa ricorrenza del 25 novembre.

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  3. Gran bella poesia di un grande del Novecento come è stato Sanguineti, purtoppo poco ricordato e celebrato. Ma va bene così, lo facciamo noi nei nostri blog, a livello di base, che è questo l'importante.

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  4. Concordo, un gran poeta e personaggio, detto persino da me che, appunto, leggo pochissima poesia. Una volta ho avuto un direttore di banca che gli somigliava da morire, aveva una bellissima faccia infatti! Ed era un uomo illuminato :)

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  5. Conosco Sanguineti e questa poesia. Bella scelta. Come è piccolo il mondo anch'io come Accadebis sono di Genova.

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  6. Grazie Cri bella, molto. Non la conoscevo, anche io leggo poco la poesia, e poco la amo, mi perdo così un mondo intero.

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