L'invasione della plastica

Ebbene sì, ancora sulla plastica. Ma non è colpa mia se se ne abusa così a sproposito e se questo materiale è inquinante e di quasi impossibile smaltimento (e no, incenerire non è la soluzione).
Non guardando praticamente mai la televisione, sono venuta a conoscenza dell'ultimo spot della Cirio tramite la rete: l'azienda ha il piacere di annunciare che ora per portarti a casa la sua buona e salutare passata di pomodoro non devi più sopportare il peso del vetro (vai a fare la spesa a piedi e compri dieci bottiglie per volta?), non devi rischiare che ti caschi per terra e si rompa (la fai portare su per le scale da tuo figlio di due anni?), la puoi riutilizzare all'infinito (al terzo riutilizzo di una bottiglia di plastica, anche contenente solo acqua, la bottiglia puzza), la puoi smaltire nella raccolta differenziata (la quantità di plastica realmente riciclata è scarsissima e comunque è possibile riciclare la plastica solo una volta, la maggior parte viene utilizzata come combustibile negli inceneritori perchè "brucia bene"), è sana e sicura (non si è ancora realmente dimostrato che i materiali plastici non rilascino sostanze tossiche negli alimenti che contengono, sapete c'è un leggero ostruzionismo da parte delle multinazionali produttrici).
Ora, lo so che è insito nel sistema capitalistico che un'azienda guardi ai propri interessi e profitti e so anche che il costo di una bottiglia di plastica è di gran lunga inferiore a quello di una bottiglia di vetro, ma ritengo necessario condividere alcuni dati sui costi che paga invece il pianeta:

Per ottenere 1 kg di plastica servono:
  •  4 litri di petrolio, di cui 1 come materia prima e 3 come fonte energetica;
  • dai 100 (per il Pe) ai 300 (per il Pet) di acqua (il 10% usata come ingrediente di lavorazione, il 90% per il raffreddamento);
  • dai 1600 (per il Pe) ai 3700 (per il Pet) litri di aria come coadiuvante dei processi chimici di combustione.
Durante il processo produttivo lo stesso kg di plastica ha lasciato dietro di sé i seguenti rifiuti:
  • 5 kg di gas serra; 
  • 180 g di scorie solide, composte per il 2% di elementi definiti pericolosi dalla normativa ambientale; 
  • un peso indefinito di inquinanti tossici (benzene, arsenico, cadmio ecc.) dispersi nell'aria e nell'acqua.      
Per ottenere 1 kg di vetro servono:
  • 3 kg di materiale terrestre (rocce, sabbie);
  • energia termica ed elettrica proveniente da carbone, gas, petrolio o altre fonti pari a 0,25 litri di petrolio;
  • 17 litri di acqua (la maggior parte usata per il raffreddamento);
  • 700 litri di aria che partecipa alle combustioni.
Durante il processo produttivo lo stesso kg di vetro ha lasciato dietro di sé i seguenti rifiuti:
  • 2 kg di detriti rocciosi e scorie di lavorazione;
  • 0,8 kg di gas serra;
  • un peso indefinito di inquinanti disciolti in aria quali ossidi di zolfo, ossidi dell'azoto, monossido di carbonio. Tipiche del processo sono le emissioni di polveri fini del tipo PM2,5.
 Qui potete trovare l'intero articolo.

E quello che mi fa più rabbia è che non c'è possibilità di scelta. L'azienda non dice "ora, se vuoi, puoi comprare la passata anche nella plastica", no, ora te la becchi nella plastica punto e basta. E immagino che il classico consumatore abituato a quel marchio e magari incurante delle conseguenze dei propri acquisti, si prenda la sua bella bottiglia di plastica e se la porti a casa. Questo più di tutto mi fa cadere le braccia, che da una parte si fa tanto sforzo per sensibilizzare sull'argomento e dall'altra non c'è assoltamente niente che faciliti un cambio di rotta verso un consumo più rispettoso dell'ambiente, anzi. Si ha la sensazione di essere un Davide contro il gigante, di essere la famosa goccia nell'oceano. E questa sensazione rischia di demotivare, di portare a pensare che tanto quel che si può fare è così poco rispetto al comportamento dell'intero pianeta che forse è inutile farlo.
Per fortuna esiste il senso di responsabilità, che mi porta a pensare che, dovessi essere l'unica al mondo a sforzarmi di non usare plastica, l'incremento dell'uso di questo materiale non sarà dovuto alle mie scelte.

Commenti

  1. Qui dicono di non lasciare MAI le bottigliette di plastica dell'acqua in auto, con il calore la plastica rilascia delle sostanze tossiche. E c'e' da dire che noi non siamo al primo posto per l'ambiente e l'inquinamento...

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    1. Beh quello che scrivi la dice lunga, ognuno fa i propri interessi ma almeno un minimo di informazione per il consumatore c'è! Poi va beh, a voler fare i pignoli, sul fatto che il PET rilasci sostanze tossiche solo in presenza di fonti di calore ci sono un po' di dubbi e studi in corso...

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  2. Ebbene si', pare che non ci sia molto altro che possiamo fare, ma è comunque molto e ne vale comunque la pena.
    Grazie per aver linkato il post. Ricordo solo che ho tratto i dati dal libro del Centro Nuovo Modello di Sviluppo, "Guida al consumo critico", Ponte alle Grazie, un testo ricchissimo di informazioni per il consumatore critico.
    La vicenda Cirio, i cui prodotti non credo acquisterò mai più (e altri sono i marchi associati, tutti reperibili sul sito Conserve Italia che ha acquisito la Cirio) mi ha fatto talmente tanto arrabbiare che ho deciso di portare alle estreme conseguenze il boicottaggio personale della plastica e di arrivare a plastica zero! Più siamo, meglio è: magari qualcuno se ne accorge pure...
    Un salutone!

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    1. Brava Paola! Un obiettivo davvero arduo arrivare a plastica zero, anche perchè a volte comporta delle scelte non facili, come ad esempio, per quanto mi riguarda, smettere di prendere latte e yogurt dall'allevatore biologico perchè si ostina a venderlo in plastica anzichè in vetro. Sì sono gesti piccoli ma se sono coerenti e se diventano tanti forse, come dici tu, qualcuno se ne accorge. E poi la tua arrabbiatura mi dà la forza per continuare!
      Grazie per la segnalazione del sito Conserve Italia, spero che i lettori di questo post ci diano un'occhiata e facciano le loro scelte.

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  3. ciao Cri, era da tantissimo che non riuscivo a farti un saluto ed eccomi qui
    beh..io le bottiglie di plastica che avanziamo dell'acqua le riutilizzo per andare a prelevare l'acqua dalla fonte vicino casa oppure le riempio di riso, pasta e chi più ne ha più ne metta e faccio le famose bottiglie sonore montessoriane per Grilletta!
    ci proviamo così ad essere eco :-)
    un salutonissimo

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    1. Ciao cara! Bellissima l'idea delle "maracas" per la bimba, direi proprio che è un'idea da riciclare ;)
      un abbraccio a te

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    2. Anche noi le facciamo!!! E che divertimento!!!! :-)

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  4. Bellissima la conclusione Cri: per fortuna esiste il senso di responsabilità!
    Felice pomeriggio!

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    1. Grazie Vale, tu sei una di quelle persone che non mi fanno sentire sola in questa che, a chi non avverte questo senso di responsabilità, sembra una battaglia di don Chisciotte.
      ti abbraccio :)

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  5. Cavolo, io avevo capito che l'uso della plastica era in diminuzione (vedi abolizione dei sacchetti)! Allora qui scatta il boicottaggio!

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    1. Eh sì che scatta! In teoria è vero che ora qui i negozi possono avere solo sacchetti di carta o biodegradabili ma è comunque imballaggio che non sparisce così per magia... E poi la questione è che ci sono ancora troppe persone che non si pongono il problema: pensa che in libreria vendiamo i sacchetti a 5 centesimi, è indicativo vedere le persone che ti dicono "mi dà una sportina?" e tu "sì, costa 5 cents" "ah, allora lasci." E allora lo vedi che ne potevi fare a meno?! Servono 5 miseri centesimi a fartene rendere conto?! Insomma questo è per ora il triste andazzo...

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  6. Davvero uno scempio...
    anche io ci sono rimasta di stucco quando ho sentito della cosa.
    Menomale che in casa usiamo l'ottima passata che fa mia suocera (e confeziona nei barattoli di vetro), siamo proprio fortunati.
    ciao!

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    1. Sì sì anche io, che purtroppo la passata in casa non la faccio (ma prima o poi ci provo!) la compro al mercato in barattoli di vetro, che poi restituisco la settimana successiva benchè non ci sia nessun vuoto a rendere.
      ciao a te :)

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