Il bergamasco accogliente (alla faccia dei pregiudizi e della Lega Nord)
C'è il sole dopo una serie di giorni bui e bagnati, io, dopo 9 giorni filati, ho un paio di giorni liberi e stamattina mi sono pure imbattuta in una notizia di quelle che ti mettono il buonumore!
Pare ci sia questo paesino di montagna in provincia di Bergamo, Roncobello (che già il nome promette bene), di circa 400 abitanti, dove, verso la metà di aprile, sono stati collocati, in una casa vacanze trasformata per l'occasione in un centro d'accoglienza, circa quaranta rifugiati. Ovviamente la struttura è stata danneggiata dai soliti idioti ignoranti razzisti poveri di spirito frustratoni tristi ignoti qualche giorno dopo; così come si sono mobilitati esponenti locali della Lega Nord (per la maggior parte manco residenti in paese) con l'istituzione, udite udite a quale bassezza si sono ridotti, di "comitati di non accoglienza" (ma come si fa a essere così brutti?!), tramite i quali andavano in giro a terrorizzare la gente sul pericolo di contrarre malattie, di vedersi svaligiare le case o di diventare improvvisamente poveri per...boh? contagio? licenziamento a favore dell'immigrato? non saprei. Ma c'è da dire che questa manica di stolti, dopo quattro giorni di presidio, hanno levato le tende (sì sì, si erano proprio accampati, su un ponte, a mo' di "non passa lo straniero").
Sta di fatto che è vero che la bellezza salverà il mondo. Perchè, a dispetto di questi quattro poverini, la comunità ha accolto con calore i nuovi arrivati: al di là di quanto abbiano potuto fare sindaco, prefetto e parroco, i singoli paesani non solo si sono prodigati nell'offrire vestiti e coperte a queste persone e cucinando per loro, ma li hanno coinvolti nella loro vita di comunità. Così ci sono ragazzi stranieri che frequentano il centro sportivo insieme a ragazzi italiani, adulti che prestano la loro opera insieme ad altri volontari (i richiedenti asilo, per legge, non possono lavorare) per la piccola manutenzione del paese o la pulizia dei sentieri montani e addirittura due di loro che sono stati assunti, uno come cuoco e l'altro come animatore, dalla cooperativa che gestisce il centro d'accoglienza.
Ora, senza essere ridondante e stare a ribadire quanto sia fondamentale accogliere chi sta scappando da guerra e fame e come sia da persone intellettualmente oneste ricordare che immigrati lo sono stati pure parecchi dei nostri nonni, io mi faccio e vi faccio una sola domanda (sì, retorica): chi è più felice tra colui che accoglie l'altro, che specchiandosi nell'altro si rende conto di quanto sia forte e fortunato rispetto all'altro, che forte di questa forza condivide con l'altro quel che ha, che è aperto e curioso verso quello che l'altro può mostrare, raccontare, insegnare e colui che dell'altro ha paura e vive nel costante terrore che la propria serenità possa essere da costui minacciata?
Felice settimana a voi!
Altre fonti: www.ecodibergamo.it
www.avvenire.it
bergamo.corriere.it (dove si può notare con nausea e forte disagio la tristezza e l'ignoranza di questa povera gente)
Altre fonti: www.ecodibergamo.it
www.avvenire.it
bergamo.corriere.it (dove si può notare con nausea e forte disagio la tristezza e l'ignoranza di questa povera gente)
Oh, ma che splendida notizia! Mi sono anche un po' commossa :-)
RispondiEliminacredo che se si avesse la ...naturale curiosità di conoscere l'altro, se la si tirasse fuori, senza stereotipi e senza paura .....come parla " l'altro", cosa può raccontarci , cosa può insegnarci.....se si lasciasse andare la nostra voglia di interagire, perchè conoscere è bello, come è bello farci conoscere e raccontarci.Ecco, questi esempi si moltiplicherebbero. Mi fa paura la paura senza senso. Mi piace conoscere, è così bello essere curiosi!
RispondiEliminaEmanuela
Hai detto bene Emanuela, anche a me fa paura la loro paura: la paura fa fare cose stupide, irrazionali e pericolose. E sì, mi chiedo quanto si debba essere aridi per non aver piacere di conoscere quello che si ignora e si ha la possibilità di conoscere...
EliminaGrazie per questo post!
RispondiEliminaProprio stasera ho letto su fb una frase razzista terribile che mi ha amareggiato molto.....ma subito dopo ho letto di una bellissima iniziativa di aggregazione tra persone di culture diverse su un post di un'amica blogger e adesso ho letto il tuo post.....entrambi mi hanno restituito il sorriso!
Bellissima la tua domanda finale.....essere aperti e curiosi verso le diversità culturali arricchisce sempre e la condivisione rende sempre felici!
Un abbraccio
Serena
Ciao Serena, segnalacelo il post della tua amica, è sempre bello leggere di queste cose! Un abbraccio a te :)
EliminaCerto, con piacere! Non ci ho pensato......si tratta di Maria, splendida persona che gestisce il blog Africreativa col quale, attraverso la sua creatività "riciclosa", raccoglie fondi per i bambini cardiopatici della Guinea Bissau. In questo specifico post parla di questa iniziativa "a pranzo col Mondo" che mira a favorire l'aggregazione fra i diversi popoli attraverso il cibo, i giochi e la musica.....questo il link:
Eliminahttp://portugalli.blogspot.it/2015/05/grazie-iole-grazie-denise-grazie-milly.html
Buona giornata
Serena
Grazie cara, me lo vado a leggere subito!
EliminaQualcosa si muove?
RispondiEliminaQualcuno riesce a restare umano...
EliminaI ragazzi del secondo piano sono timidi e schivi, la loro porta di casa è sempre aperta, per fortuna c'è Mohamad che gioca con loro a calcio la domenica e ci fa da interprete :)
RispondiEliminaCommovente quel passaggio, vero?
Eliminasì ma è quello che succede al secondo piano di casa mia ;)
EliminaMa che bei vicini di casa che hai!!
EliminaBellissima notizia! Ecco, un paese così andrebbe premiato... bisognerebbe magari andarci in ferie.
RispondiEliminaDici bene, anche perchè sul fronte accoglienza direi che saremmo in una botte di ferro!
EliminaIo ti voglio rispondere con un sola paola: EMPATIA
RispondiEliminaPraticarla di più.
Bel post cara Cri!
È proprio la parola giusta, Carla: un altro post che avevo scritto tempo fa sulla questione verteva esattamente intorno a questo sentimento, l'empatia, sentimento di cui pare si stiano perdendo pericolosamente le tracce..
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